Adriano Stefani Psicologo

Come interpretare i propri sogni

Sogniamo, ci emozioniamo, ci piace ricordare i nostri sogni, ma spesso ci chiediamo: cosa significano?

Come interpretare i propri sogni
Sentiamo che c’è qualcosa di più, ma non sappiamo come “trasformare il mosto in vino”: non sappiamo come interpretare i simboli onirici e tradurli in qualcosa che abbia un senso concreto per la nostra vita quotidiana.
 
Non è possibile tradurre meccanicamente i simboli onirici in significati utili per la vita quotidiana.

Ci sono in commercio dei libri che semplicisticamente si propongono di fare questo – del tipo: il cane in un sogno = pulsione aggressiva addomesticata. Ma purtroppo non funziona così. I nostri sogni sono molto più complessi e personali e questi libri, nella migliore delle ipotesi, possono fornire solamente alcuni spunti di riflessione.
 
 
I simboli onirici hanno natura soggettiva
Faccio un esempio. Io amo poco i centri commerciali, mentre un’altra persona li adora. Quando io sogno di trovarmi in un centro commerciale, esprimo in sogno il mio disagio di trovarmi in una qualche situazione della mia vita reale – odierna o passata – che amo poco o che mi mette a disagio. Per un’altra persona potrebbe essere vero esattamente il contrario: sogna di trovarsi in un centro commerciale e ciò potrebbe parlare di una situazione piacevole della sua vita. Lo stesso elemento – il centro commerciale – rappresenta due significati completamente diversi per le due persone.
 
 
L’influenza della cultura sui sogni
Bisogna sottolineare che la cultura di appartenenza influenza le persone a percepire e a valutare le cose in modi simili. Di conseguenza, le persone appartenenti ad una medesima cultura potrebbero avere simboli onirici simili. Tuttavia – mi ripeto - le differenze tra gli individui sono così ampie da non permettere una traduzione automatica dei sogni in significati, come si potrebbe fare nel tradurre una parola da una lingua ad un’altra.
 
Oniricamente parlando, ciascuno parla la propria lingua.
 
 
Interpretare i propri sogni
Interpretare i propri sogni è come suonare il violino: è possibile imparare, ma occorre padroneggiare un po’ di  teoria musicale, conoscere i principi tecnico-pratici per produrre i suoni adeguati e, naturalmente, molta pratica!
 
In questo articolo è mia intenzione fornire sia le nozioni teoriche sia la tecnica necessarie per apprendere l’arte di interpretare i propri sogni. La pratica sarà invece responsabilità della persona, in base alla propria motivazione ad apprendere questa particolare forma d’arte. Solo con l’allenamento costante l’autodidatta potrà padroneggiare appieno quest’arte.
 
Come nell’apprendimento di tutte le arti, è utile la guida di un esperto, nella nostra metafora un insegnante di violino. Tipicamente, nell’arte dell’interpretazione dei sogni, l’insegnante è uno psicologo specializzato nel lavoro con i sogni, il quale, per mezzo delle sue conoscenze teoriche e pratiche, aiuta la persona a ragionare, a non sviarsi, a stare con le emozioni veicolate dal sogno e a cogliere i significati onirici capaci di migliorare la sua vita.
 
Ma, come è possibile imparare a suonare il violino da autodidatti, è vero anche che è possibile imparare a interpretare i sogni da autodidatti. La cosa può essere più lunga e difficile, ma è sicuramente possibile. Come sempre, gran parte del successo dipende dalla motivazione e dalla forza di volontà della persona.
 
 
La natura dei sogni
Un pizzico di teoria prima della pratica.
 
I sogni hanno due funzioni:
  • Funzione riequilibratrice di armonizzazione della psiche.

    Nel sogno vengono rivissute e completate le situazioni incomplete e le emozioni che sono rimaste aperte. In questo modo la mente tende a “scaricarsi”, a ritrovare l'equilibrio per affrontare una nuova giornata.

    Ad esempio: di giorno litigo con una persona e quando vado a dormire la questione è ancora aperta. Di giorno però ho fatto mille altre cose, così mi sono distratto dal conflitto con l’altra persona. Quando vado a dormire faccio un sogno in cui rivivo le forti emozioni del litigio messe da parte (rabbia, vergogna, paura, etc.), la mente si riequilibria e mi sveglio riposato e pronto ad affrontare … un altro litigio! Bè si spera di no.
     
  • Funzione evolutiva: il sogno fornisce intuitivamente un piano per risolvere difficoltà e realizzare obiettivi desiderabili.

    Il sogno può indicare una o più strategie alternative, può invitare a rompere circoli viziosi e distruttivi, a dare il via ad un’impresa o a interrompere un comportamento poco costruttivo.
Lo stesso sogno può avere contemporaneamente una funzione riequilibratrice e una funzione evolutiva.
 
 
Eureka
Interpretare un sogno significa coglierne la natura riequilibratrice o evolutiva.
 
Cogliere la funzione riequilibratrice di un sogno significa saper ricondurre i vissuti e le sensazioni sognate a fatti ed eventi reali della propria vita di veglia.
 
Cogliere la funzione evolutiva, significa invece individuare il messaggio di crescita che un sogno veicola.
 
Solitamente quando una persona coglie il senso evolutivo di un sogno – anche chiamato messaggio onirico – vive una sensazione positiva di stupore, ossia quell’esperienza che gli anglosassoni chiamano “aha moment”, proprio perché la persona suole esclamare: “Aha!”.
 
O come disse Archimede: “Eureka”ho trovato. E la persona improvvisamente comprende qualcosa che prima era le era incomprensibile, risolve un problema, coglie nuovi significati o intuisce nessi tra aspetti di se stesso e della propria vita. Di solito, alla luce della nuova comprensione, la persona inquadra la situazione problematica in modo nuovo, coglie ciò di cui ha bisogno, intuisce come agire e, di conseguenza, gli sono chiare le scelte da fare. Quando un simile momento di comprensione improvvisa ha luogo durante un percorso psicologico, viene chiamato “insight”.
 
 
I simboli onirici
Gli elementi di un sogno vengono chiamati, non a caso, simboli. Il simbolo infatti è un elemento che veicola significati ulteriori e più ampi. I significati di un simbolo sono in genere molteplici e qui sta il bello dei sogni. I sogni infatti possono essere letti in vari modi e trasmettere una pluralità di significati.
 
I simboli onirici in genere rappresentano almeno due cose: un elemento della realtà esterna a noi e una parte di noi stessi. Ad esempio se sogniamo una persona di nostra conoscenza, questa rappresenterà una caratteristica che abbiamo colto in quella persona (intelligente, pigra, ansiosa, etc.) e contemporaneamente quella stessa parte in noi stessi (la nostra intelligenza, la nostra pigrizia, il nostro sentirci ansiosi, etc.).
 
Quindi attenzione: i nostri sogni, anche se rappresentano fatti, persone e concetti della realtà esterna, parlano sempre anche di noi!
 
 
La tecnica di interpretazione dei sogni
Equipaggiati con le precedenti nozioni teoriche possiamo ora intraprendere la parte pratica del lavoro sui sogni.
 
Si proceda per fasi:

1. Rilassamento psicofisico
Occorre sedersi e assumere una posizione comoda (non sdraiati perché si corre il pericolo di addormentarsi), in un luogo protetto, silenzioso e riservato, dove sappiamo che per una ventina di minuti non verremo disturbati da nessuno. Prestiamo attenzione al peso del nostro corpo seduto e, rilassati, respiriamo profondamente per qualche secondo.

Ci rilassiamo e ci predisponiamo a cogliere intuizioni, comprensioni, significati ulteriori, collegamenti tra elementi del sogno e vita quotidiana. Ci predisponiamo alla caccia degli “aha moment”, momenti di comprensione che mettano ordine alle cose.
 
 
2. Rivivere il sogno
Rievochiamo mentalmente il sogno, rivivendolo dall’inizio alla fine e stando particolarmente attenti alle emozioni che via via sperimentiamo.


 
3. Cogliere l’atmosfera prevalente del sogno
Ci chiediamo: il sogno è positivo o negativo? Quali sono le emozioni prevalenti? Qual è l’emozione che rimane al termine del sogno?


 
4. Cogliere i simboli onirici maggiormente significativi
Quali sono le persone o gli oggetti che ci emozionano maggiormente o che attirano maggiormente la nostra attenzione? Selezioniamo i simboli onirici (in genere da due a sei) maggiormente significativi.


 
5. Drammatizzare il singolo simbolo onirico
Una volta scelti i simboli onirici principali li esploriamo uno per volta. Ne scegliamo uno, con cui cominciare e ci immedesimiamo in esso, ossia immaginiamo di essere quella particolare persona o quel particolare oggetto o luogo del sogno, e ci chiediamo mentalmente:

 a) Come mi sento?
 b) Perché mi sento così?
 c) Cosa vorrei fare?
 d) Qual è il mio bisogno?
 e) Cosa rappresento?
 
Mentre drammatizziamo un simbolo onirico manteniamo sempre un certo livello di attenzione alla possibilità che si verifichi un “aha moment”.
 
Un insight può manifestarsi, ad esempio, con esclamazioni  del tipo: “Ecco cosa rappresenta il muro: la mia paura di andare ad esplorare il mondo!”, oppure, “Ho capito: Tizio rappresenta la mia forza di volontà!”, e così via.
 
Ripetiamo il processo di esplorazione per ogni simbolo onirico significativo.
 
 
6. Esplorare i conflitti
Talvolta (spesso) i sogni parlano di situazioni problematiche. Qualcosa va storto, si fanno incontri minacciosi, sorgono degli ostacoli, si verificano contrattempi e ritardi.

In questi casi vi è un conflitto tra due elementi del sogno. I simboli onirici che si contrappongono possono essere di qualsiasi genere: persone, oggetti, stati d’animo, luoghi, animali, forze naturali, etc.

Ci immedesimiamo in uno dei due simboli onirici, lo esploriamo drammatizzandolo come abbiamo imparato a fare, poi cominciamo un dialogo con il simbolo onirico contrapposto. Diamo voce mentalmente alle ragioni del primo simbolo onirico, i suoi sentimenti, le sue intenzioni, ciò per cui si sente in conflitto con l’altro.

Quando sentiamo di aver espresso le ragioni del primo simbolo onirico, ci immedesimiamo nel secondo e diamo voce alle ragioni di quest’ultimo.
 
Portiamo avanti il dialogo, scambiando via via le parti, fin tanto che i simboli onirici avranno qualcosa da dire. Rimaniamo in costante attesa di un insight.

La cosa più semplice consiste nel portare avanti questo dialogo mentalmente e silenziosamente. I più arditi possono però divertirsi a drammatizzare il dialogo ad alta voce, magari utilizzando il corpo per esprimere i gesti e i sentimenti dei simboli onirici che stanno incarnando. Ad alta voce l’esplorazione si fa più profonda e coinvolgente, tuttavia, per evitare ricoveri coatti, consiglierei di informare preventivamente i familiari e i vicini di casa della natura di ciò che si sta per fare …


7. Chiusura “magica” in positivo del sogno
Ripercorrendo mentalmente il sogno, immaginiamo intenzionalmente un finale assolutamente positivo. Possiamo immaginare nuovi personaggi positivi che intervengono per risolvere una situazione, oppure possiamo immaginare che il sogno prosegua fino ad una situazione desiderata. Non c’è limite alla fantasia.

Mentre immaginiamo il nuovo finale, ascoltiamo le nostre sensazioni interne e rimaniamo aperti a nuovi “aha moment”.

 
8. Tradurre in parole
Alla fine di questo percorso avremo una serie di intuizioni, qualche chiarificazione e comprensione, ma sicuramente anche qualche dubbio.

Cerchiamo di tradurre in parole le nostre impressioni e di descrivere le nostre comprensioni sottolineando quali sono specificamente le cose che abbiamo colto e quali le questioni ancora aperte.

Quest’ultima fase può essere realizzata anche in forma scritta. Se siamo abituati a tenere un diario su cui riportiamo le nostre riflessioni, questo è il momento di aprirlo.
 
 
Facciamo un esempio
Senza aver mai assistito a qualcuno che suona un violino, diventa davvero arduo imparare a suonarlo da autodidatti. Consapevole di questo, intendo fornire di seguito un breve e semplice esempio dell’arte di interpretare i propri sogni, in modo da farsi un’idea di cosa significhi, prima di cominciare a praticarla.
 
A questo scopo, utilizzerò un sogno tratto da un resoconto di una persona reale. Per mantenere l’anonimità della persona ho provveduto a modificare la trama e i personaggi del sogno quel tanto che basta per renderlo irriconoscibile, senza però perderne il significato complessivo.
 
La persona ha avuto questo sogno in una fase della sua vita in cui la sua sfida principale era rappresentata dal fatto che desiderava avviare una sua propria impresa commerciale. La persona era piena di dubbi e si chiedeva in continuazione se era pronta a cominciare una simile avventura. Si sentiva insicura sul fatto di avere le capacità necessarie per avere successo in una simile impresa.
 
Ecco la narrazione del sogno: mi trovo nell’agenzia assicurativa di mia sorella, nel sogno lavoro ancora con lei. La saluto e saluto anche la sua nuova socia, poi mi accingo ad uscire per andare a parlare con un potenziale cliente. Guido con la mia macchina su una strada molto bella. Ammiro gli alberi e la campagna splendente lungo la strada. Mi sento felice ed eccitato. Parcheggio vicino un muro antico e mezzo crollato che mi incute timore. Mi reco dal potenziale cliente.
 
Ed ora facciamo finta di essere il sognatore mentre interpreta il proprio sogno.
 
  1. Dopo esserci seduti, ci rilassiamo.
     
  2. Riviviamo mentalmente il sogno dall’inizio alla fine.
     
  3. Ci sintonizziamo sugli aspetti emotivi: il sogno nel complesso è positivo. C’è un clima generale di felicità, incrinato solo da quel muro vagamente minaccioso davanti al quale parcheggiamo la macchina. L’emozione di entusiasmo che rimane dopo il sogno è sicuramente positiva.
     
  4. Individuiamo i simboli onirici rilevanti. Ci chiediamo: “quali sono stati i simboli onirici più importanti, quelli che hanno attirato maggiormente la mia attenzione, quelli che mi hanno coinvolto emotivamente di più?”. Ci rispondiamo: “mia sorella, me stesso, la sua nuova socia, la bella strada, la macchina, il muro diroccato”.
     
  5. Drammatizzazione. Cominciamo a drammatizzare il simbolo onirico della sorella: visualizziamo mentalmente la sorella del sogno e ci immedesimiamo in lei. Immaginiamo di essere lei e di agire e sentire dall’interno del suo corpo. Ci diciamo mentalmente: Sono la sorella del sogno”. Ci chiediamo: “Come sto?”, ascoltiamo dentro di noi e sentiamo emergere la risposta: “Bene, mi sento sicura e determinata”.

    Proseguiamo l’esplorazione del simbolo onirico con le altre domande suggerite, ma nulla ci vieta di aggiungerne di nuove, se ci sembrano efficaci ai fini della nostra esplorazione.

    “Perché mi sento così? Perché voglio proprio farcela, voglio avere successo”. “Cosa voglio fare? Vorrei fare bene il mio lavoro, in modo onesto. Voglio che la mia agenzia di assicurazioni cresca ed abbia successo”. “Di cosa ho bisogno? Di tempo, per lavorare bene. Di nuovi potenziali clienti”.

    Dopo questa esplorazione, ci chiediamo anche: “Cosa rappresento?”. Ricordiamoci che i simboli onirici rappresentano parti di noi, per cui articoliamo la risposta in prima persona: “sono la parte di me che è onesta, che vuole lavorare bene, che è determinata a riuscire mediante l’impegno”. Aha! Cogliamo il significato del significato del simbolo onirico della sorella!

    Procediamo allo stesso modo a drammatizzare e a esplorare gli altri simboli onirici rilevanti.

    Ricordiamoci anche che i simboli onirici possono veicolare una pluralità di significati ciascuno.

    Nel nostro esempio scopriamo che il "me-stesso-del-sogno" rappresenta una parte impaurita di noi, che la nuova socia rappresenta la nostra creatività, ma anche il nostro spirito giovanile. Che la strada rappresenta l’entusiasmo per il nostro nuovo progetto imprenditoriale, e contemporaneamente i nuovi apprendimenti che abbiamo fatto prima di dare inizio alla nostra impresa.

    Capita anche di non avere insight, nel nostro esempio, dopo aver drammatizzato la macchina, non riusciamo a cogliere cosa rappresenti per noi. Rimaniamo col dubbio: forse la macchina rappresenta il nostro corpo?

    Non è un problema. Accettiamo di non riuscire a gettare luce su tutti gli elementi del sogno. Non sempre e non del tutto un sogno ci si svela nei suoi significati. Magari un giorno, inaspettatamente, arriverà un “aha moment”.

    E il muro diroccato? Lo esploriamo e scopriamo che rappresenta la nostra parte spaventosa, la voce critica. “Sono vecchio, sporco, rotto, sono inutile, voi siete inutili!”, dice attraverso di noi. Rappresenta anche la nostra sfiducia in noi stessi e nelle nostre capacità.

     
  6. E’ giunto il momento di esplorare il conflitto. Scegliamo due simboli onirici che rappresentano significati ed emozioni opposte: il muro e la sorella.

    Immaginiamo di essere la sorella e di parlare rivolgendoci al muro: “Il successo verrà, perché io sono capace, onesta e motivata. Non vedo proprio perché tu dovresti o potresti ostacolarmi”.

    Immaginiamo poi di essere il muro diroccato che risponde: “No non ce la farai, non sei abbastanza brava. Nel mondo ci sono molte persone più capaci di te”.

    Immaginiamo botta e risposta, poi ad un certo punto, quando siamo dalla parte della sorella, diciamo: “Comunque tu non puoi impedire nulla, sei un muro e non puoi fermare mio fratello dal recarsi dai clienti perché TU sei bloccato, TU sei quello fermo!”. Questo è un “aha moment”, ci rendiamo conto di essere liberi di agire, anche se in noi vi sono parti impaurite e sfiduciate. La comprensione non è solo intellettuale, sentiamo dentro di noi un senso di libertà interiore che ci dà energia e ci incoraggia ad intraprendere la nostra impresa commerciale: abbiamo colto il messaggio onirico.

     
  7. Chiusura in positivo. Immaginiamo la scena finale del sogno, quando ci rechiamo dal cliente potenziale. Questa volta però proseguiamo il sogno e immaginiamo di incontrare il cliente, di essere ben accolti e rispettati, di esporre con successo la nostra offerta di polizze assicurative, di vendergli una polizza, di essere pagati e di uscire con un senso di successo e di sicurezza.

     
  8. Tradurre in parole. Ci prendiamo del tempo per descrivere e sintetizzare gli “aha moment”: “Vi è in me una parte che aspira al successo e che è disposta ad impegnarsi onestamente (mia sorella). Mi riconosco anche un’altra risorsa: sono creativo e dotato di entusiasmo (la socia di mia sorella). Ho le risorse per farcela. E’ giunto il momento di avviare la mia attività commerciale (esco con la macchina e mi reco dal cliente). C’è anche in me un senso di paura, di insicurezza personale (il muro diroccato), tuttavia ho la capacità di non farmi bloccare da questo. E’ sicuramente un aspetto con cui dovrò fare i conti, ma che non ha il potere di bloccarmi dall’agire, se io non glielo permetto”.

Il mio augurio è quello di praticare con soddisfazione l’arte dell’interpretazione dei sogni. Di cogliere i messaggi onirici che la parte profonda della psiche ci invia per aiutarci a rimanere sulla strada della nostra evoluzione.
 
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