Adriano Stefani Psicologo

La meditazione e l’autoconoscenza per gli adolescenti

Come la Meditazione, unita ad un percorso di Autoconoscenza, può aiutare gli adolescenti a crescere “anche” interiormente.

La meditazione e l’autoconoscenza per gli adolescenti
Come ho già scritto nel mio articolo sul rapporto tra psicoterapia e meditazione, sia le tecniche meditative sia il percorso psicoterapeutico  promuovono l’auto-osservazione e il riconoscimento dei propri pensieri, delle proprie azioni e delle proprie emozioni.
 
Per questo motivo un numero sempre crescente di psicoterapeuti utilizza nella propria pratica clinica le tecniche meditative affiancandole alle proprie tecniche consuete. Addirittura sono nati alcuni approcci di psicoterapia che hanno dato alla meditazione il ruolo di strumento centrale all’interno del proprio modo di intervenire.
 
Personalmente non arrivo a questi estremi, ma propongo l’uso della meditazione solo a volte e solo a quei pazienti che a mio parere potrebbero trarne giovamento. Ad esempio la consiglio alle persone che non hanno preconcetti a riguardo e per le quali la meditazione può rappresentare uno strumento utile a raggiungere i propri obiettivi terapeutici.
 
 
La dimensione interiore degli adolescenti
Qualche tempo fa mia moglie – Sabina Micaglio – mi ha chiesto di scrivere la postfazione, ossia alcune righe di chiusura, al suo libro: “Il fiore del silenzio, la meditazione per gli adolescenti, una via all'autoconoscenza”.
 
Il libro è molto bello, commovente e unico nel suo genere in quanto descrive le esperienze maturate dai ragazzi che hanno seguito i suoi corsi di meditazione e di autoconoscenza. I corsi, cui il libro fa riferimento, sono stati tenuti in periodo scolastico direttamente all’interno di alcuni licei di Roma o, d’estate, presso diverse strutture agrituristiche in forma residenziale.
 
Può sembrare strano che degli adolescenti possano aver seguito dei corsi di meditazione e di autoconoscenza con interesse e entusiasmo, così come il libro li descrive. Ma è proprio quello che è successo.
 
Fino a poco tempo fa, il lavoro psicologico su di sé e la meditazione erano due metodiche utilizzate quasi esclusivamente dalle persone adulte. Si riteneva infatti che gli adolescenti non fossero semplicemente interessati alla dimensione psicologica e interiore (basti pensare che fino a qualche anno fa non esisteva la figura dello Psicologo specializzato nel trattamento degli adolescenti).
 
In realtà è vero il contrario. Gli adolescenti, se opportunamente stimolati e accompagnati, mostrano un grandissimo interesse alle questioni interiori, quali ad esempio: a cosa mi servono le emozioni? Qual è la mia vocazione di vita? Come posso tranquillizzarmi quando mi sento agitato?
 
Oggi si stanno dunque aprendo nuove possibilità: stanno nascendo corsi scolastici o extra-scolastici rivolti agli adolescenti in materia di autoconoscenza e di meditazione.
 
 
Meditazione Profonda e Autoconoscenza
I corsi, cui il libro si riferisce, hanno seguito il metodo della MPA (Meditazione Profonda e Autoconoscenza), di cui mia moglie è Guida.
 
La MPA è un metodo molto potente, perché il suo creatore - Mariano Ballester – è riuscito negli anni ‘70 a trovare un modo semplice e comprensibile (e laico) per coniugare introspezione e silenzio. Comprensione e ragionamento da un lato e contemplazione silenziosa dall’altro. Occidente e Oriente (per maggiori informazioni è possibile consultare il sito www.mpa-net.it).

Con questo non voglio dire che la MPA sia l’unica risposta possibile al bisogno di interiorità degli adolescenti di oggi. Al contrario, credo (e spero) che in futuro vi saranno molte discipline diverse e una molteplicità di figure adulte differenti  capaci di stimolare il contatto con se stessi dei giovani.
 
Per il momento però, questo libro racconta di un’esperienza unica e pioneristica.

Riporto integralmente qui di seguito la mia postfazione perché in essa mi sembra di aver descritto bene i motivi per cui oggi è sempre più necessario - specie per le persone giovani - controbilanciare le richieste della società trovando il tempo e le energie per coltivare la propria interiorità. 


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La meditazione: la medicina per gli eccessi della modernità
Oggi siamo continuamente bombardati da stimoli sensoriali, visivi e uditivi.
Già più di un secolo fa, l’invenzione della lampadina elettrica ha allungato le nostre giornate a dismisura, regalandoci l’indipendenza dai ritmi naturali della luce e aprendo un’era di vita libera dai ritmi circadiani.  Con l’invenzione della televisione prima e dei computer e di Internet dopo, siamo entrati in un’ulteriore fase dello sviluppo umano, l’era digitale, caratterizzata dalla sovrabbondanza di stimoli e di informazioni. Nell’attuale fase di  “net-economy” molte persone lavorano ogni giorno davanti ad un monitor per otto ore o più. E anche quelli che non lavorano utilizzando un computer come strumento principale, hanno in tasca un cellulare, spesso uno smartphone, che permette loro di restare “connessi” dalla mattina alla sera, senza soluzione di continuità. In macchina si ascolta la radio e la sera, quando finalmente si torna a casa per rilassarsi e riposare … si accende la televisione! Anche gli ultimi momenti della giornata sono in genere trascorsi sotto il martellamento di informazioni e immagini e molti, a questo punto, si addormentano esausti, con il televisore o il computer ancora accesi.
 
E’ in atto un’epidemia che, pur essendo molto diffusa, non viene percepita dai più. Una sindrome che gli esperti chiamano “Stress Digitale” o “Sindrome Multitasking”. In un recente sondaggio del Royal College of Psychitrists, l’85% degli intervistati ha riferito di non sentirsi riposato neppure dopo una notte di sonno. La causa secondo gli studiosi sarebbe da individuare nell’eccessivo quantitativo di informazioni e sollecitazioni cui quotidianamente sottoponiamo il cervello.
 
La sindrome da Stress Digitale comporta disturbi diversi, come la costante sonnolenza, il peggioramento della memoria, la difficoltà di concentrarsi, il mal di testa e può condurre nel lungo termine a gravi ripercussioni sulla salute, tra cui l’aumento del peso corporeo e la depressione. E’ dunque importante individuare dei rimedi, delle pratiche che permettano di contrastare l’iper-eccitazione cui siamo sottoposti e che permettano al nostro corpo e alla nostra psiche di rilassarsi e, di conseguenza, di ristorarsi.
 
In Inghilterra e negli Stati Uniti sono in atto i primi tentativi di prendersi cura e di contrastare questo moderno disagio. Le pratiche individuate sono diverse e tra queste troviamo, centrale, la meditazione. Ci auspichiamo che gli esempi anglosassoni siano di ispirazione anche per l’Italia, ricordando inoltre che da noi la Salute è un diritto previsto dalla Costituzione. Un diritto che oggi si cerca di tutelare  per lo più a fronte di situazioni di patologia fisica, dimenticando che la salute riguarda tutte le dimensioni dell’essere umano: corpo, emozioni, pensieri e, naturalmente, spirito.
 
Ci auspichiamo che nel prossimo futuro la meditazione entri a far parte delle abitudini quotidiane degli italiani, a qualsiasi generazione essi appartengano. E che sia fatta entrare, non dalla porta di servizio, come si fa entrare un ospite sgradito o di cui ci si vergogna, ma dalla porta principale e con tutti gli onori che merita questa pratica millenaria presente in tutte le culture dell’Umanità.
 
Ci auspichiamo che la meditazione sia inserita nella vita delle Istituzioni pubbliche, non solo scolastiche o sanitarie. Sogniamo di un mondo in cui la meditazione entri a far parte della pratica dei poteri legislativo, esecutivo e giudiziario.
 
Immaginiamo i nostri Deputati, nel bellissimo palazzo di Montecitorio, condividere momenti di silenzio prima di ogni seduta.
 
 
Educare al silenzio le nuove generazioni
 
Il silenzio interiore cui la meditazione conduce, è il terreno fertile dove nascono tutte le migliori virtù che ci determinano come esseri umani. La spontaneità, la capacità di intimità, la consapevolezza di sé e dell’altro, la creatività e la passione, l’intuizione, l’entusiasmo. Tutte le facoltà che hanno permesso all’essere umano di trascendere i limiti che la natura gli impone, nascono da momenti di silenzio interiore e da questo sono nutriti.
 
In Occidente si ha l’idea che la capacità di silenzio interiore, tradizionalmente denominata Contemplazione, sia una occupazione di esclusivo appannaggio dei religiosi di professione che, essendosi ritirati all’interno di monasteri ed eremi, hanno scambiato una vita attiva in cambio di una vita contemplativa.
 
Questa visione dicotomica dell’essere umano permette di concepire unicamente stili di vita o tutti attivi o tutti passivi.
 
Ciò è naturalmente contraddetto dalla natura delle cose, o meglio dalla Natura, che inesorabilmente ci mostra come tutto sia ritmo, tutto sia una oscillazione tra polarità, tra giorno e notte, tra azione e riposo. E occorre riportare questa equilibrata danza tra azione e passività all’interno delle nostre vite.
 
In questo particolare e cruciale momento storico, dove l’essere umano si è sbilanciato verso la polarità dell’azione, fino al punto di non avere più né la sensibilità né il tempo per gustare un fiore, occorre coltivare intenzionalmente ciò che può riequilibrarlo. Occorre studiare, praticare e diffondere le pratiche contemplative, che devono poter essere offerte anche a tutti gli esseri umani al di fuori delle mura di monasteri.
 
Soprattutto occorre cambiare l’immagine culturale che si ha delle pratiche contemplative, che non possono più essere viste unicamente come qualcosa di elitario ad uso e consumo di poche persone che scelgono di vivere in solitudine.
 
E’ bene che la pratica della contemplazione – in questo libro denominata all’uso orientale Meditazione – esca dai monasteri e si sparga per il mondo.
 
In questa prospettiva la meditazione è stata offerta dall’Autrice a diverse classi di adolescenti direttamente all’interno delle scuole medie superiori. I ragazzi che hanno partecipato a queste classi hanno avuto la fortuna di assaporare il gusto del silenzio e – in alcuni casi – della libertà interiore.
 
E’ giunto il momento che l’esperienza dell’Autrice si diffonda, al fine di creare nuove sensibilità, interessi e, si spera, l’intenzione di accrescere il numero degli adolescenti che possano venire a contatto con le pratiche meditative, prima ancora di entrare in contatto con le enormi tensioni del mondo contemporaneo. Siamo infatti convinti che organizzare interventi educativi che propongano agli adolescenti pratiche meditative, li aiuti ad affrontare e a gestire costruttivamente le difficoltà della loro vita attuale e, soprattutto, lo stress che inevitabilmente incontreranno nel “mondo di grandi”.
 
La meditazione, promuovendo la consapevolezza, ha come effetto ulteriore, ma non meno rilevante, quello di permettere all’adolescente di entrare in diretto contatto con se stesso, con le proprie autentiche passioni e vocazioni. Ciò è fondamentale se si vuole aiutare i giovani a riflettere produttivamente sulle proprie scelte relazionali, formative e lavorative.
 
Oggi molto spesso i giovani operano scelte di vita inefficaci perché non congurenti con la propria vera natura. Altre volte i giovani scelgono obiettivi irrealistici, tenendo conto solo di sé ma non dei limiti del mondo esterno. Di fatto, nessuno insegna ai giovani a scegliere. Nessuno insegna loro a prendersi cura delle proprie profonde motivazioni e al contempo delle necessità della realtà. Nessuno insegna loro a prendersi del tempo, a sedersi tranquillamente per ascoltarsi e riflettere. Al contrario spesso i giovani subiscono forti pressioni a pianificare il proprio futuro in base alle aspettative dei genitori o in base ai valori proposti dai mass-media. La quantità e la velocità delle informazioni cui sono sottoposti, la diminuzione delle occasioni per confrontarsi in relazioni reali – e non virtuali – con i  i coetanei, sono ulteriori elementi che ostacolano la capacità di compiere scelte consapevoli.
 
Il risultato è che gli adolescenti di oggi o non pianificano il proprio futuro – e il proprio presente – o lo fanno impulsivamente in modo adattato e inautentico. Con queste premesse, ci aspettiamo che questi ragazzi saranno adulti felici, capaci di affrontare le difficoltà di una relazione di coppia, capaci di realizzarsi professionalmente, capaci di essere genitori responsabili ed efficaci?
 
La domanda è, ovviamente, retorica e la risposta è drammaticamente sotto gli occhi di tutti: tanti adolescenti, tardo adolescenti e giovani adulti sofferenti, che incapaci di costruire relazioni affettive soddisfacenti scelgono di vivere da soli – o come si dice in modo edulcorato: “single”. Tanti giovani che avendo perso il contatto con Sé e la propria vocazione, si rassegnano a lavorare come schiavi per 8-10 ore al giorno, accettando qualsiasi mansione lavorativa per arrivare a fine mese. Schiavi con l’iPhone.
 
“I nostri bambini deperiscono nell’anima, vittime della sistematica anestesia dell’immaginazione in nome dello sviluppo e del successo. La spinta in avanti, che inizia sempre più precocemente, li tiene fuori dalle stanze della fantasia, deprivandoli del grande dono di cui ciascun bambino è dotato al suo arrivo: il prodigio del silenzio”.
(J. Hillman – in Politica della Bellezza)       
 
Mossa dalla compassione per la situazione degli adolescenti di oggi, l’Autrice si è sperimentata, ha rischiato, ha tentato qualcosa di assolutamente nuovo ed ha portato la meditazione nelle scuole medie secondarie, pur fra mille contrarietà, preconcetti e difficoltà.
 
In questo modo ha avuto il privilegio di poter osservare giovani fiori sbocciare e diffondere la propria fragranza nel mondo. Commossa da questo spettacolo e consapevole della propria posizione di osservatrice privilegiata, ha raccolto le testimonianze di queste giovani anime e le ha raccolte in questo libro nella speranza che la fragranza contenuta in queste pagine possa giungere ad altre persone, sufficientemente sensibili da poter apprezzare questo profumo e, soprattutto, abbastanza coraggiose da decidere di collaborare a questo ambizioso progetto di educare le nuove generazioni al silenzio.
 
 
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E qui termina la postfazione scritta da me.
 
 
Corsi di meditazione per gli adolescenti
Negli anni passati i corsi di meditazione e di autoconoscenza sono stati offerti da mia moglie in alcuni licei di Roma e, d’estate, presso alcune strutture residenziali nei pressi di Roma.
 
L’associazione MPA sta attualmente formando altri istruttori (tra cui me) e, progressivamente, dato il carattere di completa innovazione del progetto, l’offerta dei corsi si diffonderà in tutta l’Italia.
 
Per conoscere e studiare il metodo della MPA, consiglio il libro, piccolo ma molto denso, di Mariano Ballester: Meditazione profonda e autoconoscenza .
 
Sul sito della Associazione MPA possono essere trovate informazioni circa tutti corsi di MPA offerti in Italia. Il sito è consultabile a questo link: www.mpa-net.it
 
Ogni estate mia moglie nei mesi di giugno e luglio offre dei corsi residenziali della durata di una settimana per adolescenti che vogliano imparare la MPA. Ovviamente, questi corsi, essendo rivolti a ragazzi, hanno un carattere ludico e oltre alle tecniche meditative vengono proposte molte attività di tipo diverso che vanno dalle tecniche di recitazione teatrale, alla danza, ai giochi in piscina.
 
Per informazioni circa i corsi di MPA rivolti agli adolescenti di Roma all’interno delle scuole superiori e in modalità residenziale, è possibile consultare il sito internet: VitArmonica.it.
 
Infine, il libro di mia moglie Sabina Micaglio in tema di meditazione per adolescenti pubblicato per la Gabrielli Editore è il seguente:
 

Il fiore del silenzio

 
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