Adriano Stefani Psicologo

Disturbi dissociativi

Mi chiamo Mario Rossi, questo è il mio corpo e questa è la mia stanza...

Disturbi dissociativi
So cosa ho fatto ieri, sono capace di attingere alla mia memoria e di percepire il mondo che mi circonda.

Nei Disturbi dissociativi però queste capacità di base vengono meno.

Normalmente ci svegliamo la mattina e senza accorgercene, senza rifletterci, ci ritroviamo in noi stessi. Sappiamo chi siamo, come ci chiamiamo e dove ci troviamo. Ritroviamo la nostra identità, proprio là dove l’avevamo lasciata, nel letto!
 
Queste capacità, che ci sembrano scontate proprio perché le utilizziamo e le ritroviamo giorno dopo giorno, vengono compromesse e scombussolate nei Disturbi dissociativi.
 
Memoria, identità e capacità percettive non funzionano più come un tutto unico. La persona può mantenere una chiara identità di sé e perdere la capacità di ricordare fatti importanti della propria vita (amnesia). O al contrario può essere capace di utilizzare la propria memoria, ma non avere una chiara identità di sé. Oppure avere varie identità che fanno la propria comparsa una dopo l’altra, un momento si chiama Mario Rossi, il momento successivo si chiama Ugo Rossi. Oppure la persona può non riconoscersi più, sentirsi estranea a se stessa ed avere la sensazione che il proprio corpo sia qualcosa di staccato da sé.
 
 
Tipi di Disturbi dissociativi
  • Amnesia dissociativa: caratterizzata dal fatto che la persona non riesce a ricordare importanti informazioni personali o periodi della propria vita. Questo disturbo di solito è la conseguenza di un trauma. Può durare ore, giorni o anche anni in base alla gravità del trauma subito.
  • Fuga dissociativa: in cui la persona si allontana improvvisamente e inaspettatamente dal proprio ambiente: l’abitazione, la famiglia, il lavoro. Non riesce a ricordare il proprio passato né chi è ed a volte si costruisce una nuova identità.
  • Disturbo dissociativo dell’identità. Questo disturbo in passato era conosciuto come il “Disturbo da Personalità Multipla”. E’ caratterizzato dalla presenza di due o più identità che assumono vicendevolmente il controllo della persona. Ciascuna identità può essere consapevole dell’esistenza delle altre anche se la memoria tra le identità è compromessa.
  • Disturbo di depersonalizzazione: in cui la persona si sente un osservatore esterno rispetto al proprio corpo e alla propria mente. Da non confondersi con gli stati meditativi in cui lo condizione di osservazione è accompagnata da benessere e comprensione.
 
Cause dei Disturbi dissociativi
Questi disturbi sono la conseguenza di gravi traumi infantili di perdita o di abuso. Durante queste esperienze il bambino è stato capace di allontanare la propria attenzione dalla realtà per soffrire di meno.
 
Per quanto riguarda il Disturbo dissociativo dell’identità (personalità multiple) il trauma infantile è consistito in abusi fisici, emotivi e sessuali, spesso perpetrati dai genitori.
 
Affinché il bambino sviluppi da adulto un Disturbo dissociativo occorre però che siano presenti una serie di elementi:
  • L’abuso ha avuto inizio prima dei cinque anni di età.
  • Gli abusi sono stati gravi e sono stati ripetuti per un periodo di tempo (non basta un solo episodio).
  • Il bambino ha avuto la capacità di dissociarsi dalla realtà, dalle percezioni, dai ricordi o dalle emozioni.
  • Non è stato presente nessun adulto che potesse dare conforto. Il bambino è stato obbligato ad essere emotivamente autosufficiente.
 
Anche la dissociazione ha un significato
Un bambino che ha alle proprie spalle una storia di gravi abusi perde la capacità di avere fiducia nel prossimo. Comprensibilmente da grande diventa una persona che vive in un costante stato di paura.
 
Una simile sofferenza è un bagaglio enorme da portare, molto spesso è un carico eccessivo. Così la persona adulta, così come il bambino, tende a separarsi – a dissociarsi appunto – da intere parti di sé, o da capitoli interi della memoria della propria vita. In questo senso la dissociazione è qualcosa che difende il bambino abusato e oggi difende la persona adulta dal vivere il dolore emotivo, la vergogna, la rabbia e la paura memorizzati all’interno della propria psiche.
 
 
Cura dei Disturbi dissociativi
Riprendere contatto con l’enorme sofferenza interiore di queste persone è un lavoro grande che richiede un processo di psicoterapia lento e lungo. Richiede che il terapeuta sia presente e amorevole con la persona per un lungo periodo di tempo, solitamente per diversi anni. La terapia breve sembra non essere efficace con le persone affette da un Disturbo dissociativo.
 
Queste persone hanno bisogno di una enorme presenza, possibilmente quotidiana, di almeno una persona accogliente e per un lungo periodo prima che decidano di fidarsi nuovamente di un altro essere umano ed inizino il processo di recupero e di elaborazione della propria sofferenza infantile.
 
Una alternativa alla psicoterapia, potrebbe consistere in una comunità psicoterapeutica. Questa soluzione è particolarmente indicata per le persone che non sono in grado di gestire autonomamente le normali incombenze della vita quotidiana, o per le persone che sono a rischio di suicidio.
 
Nonostante il trattamento di un Disturbo dissociativo possa essere difficile, molte persone con un Disturbo dissociativo sono riuscite a imparare nuovi modi per vivere in modo sano e creativo.

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